COVID
BRISBANE, Australia — Le infezioni da COVID-19 hanno una lunga esperienza di impatto sia sulla salute neurologica che sulle capacità di pensiero. Alcuni pazienti sperimentano un'infiammazione cerebrale, mentre altri si trovano ad affrontare lunghi mesi di "nebbia cerebrale" correlata al COVID dopo il presunto recupero. Ora, una nuova ricerca condotta in Australia sta fornendo ancora un altro pezzo del puzzle virale quando si tratta di scoprire l’intera relazione tra SARS-CoV-2 e la salute del cervello.
Gli scienziati dell’Università del Queensland hanno scoperto che alcuni virus, tra cui il SARS-CoV-2, sono in grado di provocare la fusione delle cellule cerebrali, portando a malfunzionamenti che alla fine producono sintomi neurologici cronici.
Sia il professor Massimo Hilliard che il dottor Ramon Martinez-Marmol del Queensland Brain Institute hanno lavorato per esplorare come i virus alterano la funzione del sistema nervoso. Nel frattempo, quando si tratta di SARS-CoV-2, il virus che causa il COVID-19, gli esami lo hanno rilevato nel cervello di persone che convivono con il COVID da lunghi mesi dopo l’infezione iniziale.
"Abbiamo scoperto che il COVID-19 fa sì che i neuroni subiscano un processo di fusione cellulare, mai visto prima", afferma il prof. Hilliard in un comunicato universitario. "Dopo l'infezione neuronale con SARS-CoV-2, la proteina S del picco diventa presente nei neuroni e, una volta che i neuroni si fondono, non muoiono. Iniziano a attivarsi in modo sincrono o smettono di funzionare del tutto".
Usando un'analogia, il professor Hilliard ha paragonato il ruolo dei neuroni a quello dei fili che collegano gli interruttori alle luci in una cucina e in un bagno.
"Una volta avvenuta la fusione, ciascun interruttore accende contemporaneamente sia la luce della cucina che quella del bagno, oppure nessuna delle due", spiega. "È una brutta notizia per i due circuiti indipendenti."
Questa scoperta offre potenzialmente una nuova spiegazione per gli effetti neurologici persistenti a seguito di un’infezione virale.
"Secondo l'attuale comprensione di ciò che accade quando un virus entra nel cervello, ci sono due esiti: la morte cellulare o l'infiammazione", commenta il dott. Martinez-Marmol. "Ma abbiamo mostrato un terzo possibile risultato, che è la fusione neuronale."
La Dott.ssa Martinez-Marmol aggiunge che numerosi virus causano la fusione cellulare in altri tessuti, infettando anche il sistema nervoso e potrebbero di conseguenza causare lo stesso problema lì.
"Questi virus includono l'HIV, la rabbia, l'encefalite giapponese, il morbillo, il virus dell'herpes simplex e il virus Zika", conclude. "La nostra ricerca rivela un nuovo meccanismo per gli eventi neurologici che si verificano durante un'infezione virale. Questa è potenzialmente una delle principali cause di malattie neurologiche e sintomi clinici che è ancora inesplorata."
Lo studio è pubblicato sulla rivista Science Advances.
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